Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo V, parte 2, Classici italiani, 1823, VI.djvu/344

Da Wikisource.

848 LIBRO di lui ci ragiona (Bibl. sicula,, t 2, p. 256, 258). Perciocchè, dopo aver detto al principio di esso che Tommaso da Messina e Tommaso Caloria sono un sol personaggio, al (fine dice clT essi sono diversi, e ne reca per argomento che alcune cose che dell1 uno dice il Petrarca, convenir non possono all’altro. Ma egli è certo che nelle edizioni delle Lettere del Petrarca molte si veggono per errore indirizzate a Tommaso , che sono scritte a tutt1 altre persone, cioè al Delfino Umberto (Famil l. 3, ep. 10), a Guido da Gonzaga signor di Mantova (ib. ep. 11). a un professor di Bologna (ib. l. 4 , ep. 9, 10), cui l’ab. de Sade,.come altrove abbiam detto, crede, ma senza bastevole fondamento, che sia Giovanni d1 Andrea, al Cardinal Giovanni Colonna e al vescovo di Lombes di lui fratello (Epist. de Laurea , t 2 Op. p. 1251, ec.). Io credo pure che falsamente si sien credute indirizzate a Tommaso due altre lettere (Famil t. 6, ep. 12, 13) in cui lo riprende come uomo di corrotti costumi, poichè da altre raccogliamo clT egli era uomo non sol per sapere, ma per probità ancora lodevole. Più altre lettere, a lui indirizzate, altro non sono che vaghe declamazioni e precetti morali, talchè io dubito che il nome di Tommaso sia stato per gli editori delle Lettere del Petrarca un supplemento , di cui valersi a far l’indirizzo di esse, quando nol trovavan nel codice, nè sapevano a chi fossero scritte. Quindi è seguito che il Mongitore tessendo Y elogio di Tommaso, ne ha narrate più cose che non avendo altro fondamento che le lettere che a lui credeansi