Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo V, parte 2, Classici italiani, 1823, VI.djvu/373

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TERZO 877 lo annoverati tra’ loro scrittori (a). Egli ebbe un figlio detto Antonio , il quale, per testimonianza del Ghirardacci (Stor. di Bol. t. 2, 19), l’anno 1321 non avendo l’università di Bologna maestro di poesia , fu chiesto a tal fine dagli scolari al Consiglio della città , e loro concesso con largo salario, acciocché egli leggesse Virgilio, Stazio, Lucano ed Ovidio.Questo medesimo storico narra lo stesso, all’anno 1324 (ib. p. 59), di Giovanni di Antonio di Virgilio; ma forse in questo secondo passo il nome del padre si è posto in luogo di quel del figlio; e forse non fu questa che una nuova conferma della cattedra tre anni innanzi data ad Antonio. III. Nella Vita di Albertino Mussato, scritta da Secco Polentone, e pubblicata dal Muratori (praef. ad Hist. Muss. vol 10 Script. Rer. ital.), si nominano tre poeti latini che erano al tempo medesimo, cioè al principio del secolo xiv, in Padova , i quali nel verseggiare latinamente gareggiavan tra loro: Habuit namque diebus unis Padua Civitas Lovatum, Bonatinum, et Mussatum , qui delectarentur metris et amice versibus concertarent. Del primo di questi ci ha lasciato un magnifico elogio il Petrarca, il quale, di lui parlando, dice (Rer. Mem. l. 2, c. 3) ch’egli sarebbe stato il primo fra quanti poeti avea veduto quel secolo e il precedente, se (n) 11 eh. sig. canonico bandini ha pubblicate nuovamente più corrette a’eune poesie di Giovanni di Virgilio, e ci ha data notizia di più altre, che si conservano mss. nella I.aurmziana (Cat. God. lai. Bill. Laur. t. 3, /1. 11, ec.).