Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo V, parte 2, Classici italiani, 1823, VI.djvu/39

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SECONDO 5/{3 P<.li era di nuovo professore in Bologna, anzi nell’anno stesso fu ambasciadore de’ Bolognesi a’ Genovesi (Script.rer. ital. I p. 5 j8). Il Panciroli racconta che Gaspero , venuto a contesa di preferenza con Bertoldo Primadico cavaliere e con Raimondo Ramponi conte, e ito con essi a Napoli al re Roberto, perchè egli la decidesse, ne partì vinto e confuso. Ei cita a testimoni di questo le Cronache, senza spiegarci quali; nè io nelle Cronache di Bologna , pubblicate dal Muratori , nè nelle Storie per altro si minute del Ghirardacci non trovo cenno di tal cosa; e ancorchè pure vi fosse, ciò non poté certo accadere a’ tempi del re Roberto morto probabilmente prima della nascita di Gaspero. Egli morì, per testimonio del Ghirardacci (l. cit. p. 504), all’occasione della peste che travagliò Bologna l’an 1399;). Così Giovanni il padre, come Gaspero il figlio, hanno alle stampe alcune opere di Diritto canonico , delle quali veggasi il Panciroli e il Fabricio colle aggiunte del ch. monsignor Mansi (BibL med et inf. Latin, t 1 , p. 3ai). XI. A un figliuolo adottivo di Giovanni d1 Andrea , congiungiamo un illustre di lui scolaro , cioè Paolo de’ Liazari. Il Panciroli osserva (c. 22) che da alcuni ei dicesi bolognese, milanese da altri; e perciò l’Argelati gli ha dato luogo tra gli Scrittori milanesi, citando a favore di questa opinione il Cardinal Zabarella (BibL Script, mediol. t. 2, pars 1, p. 792). Ma, a dir vero, le cose che di lui si raccontano nelle Storie bolognesi, il dichiarano apertamente natio di questa città, a cui infatti V attribuisce Alberico da