Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo V, parte 2, Classici italiani, 1823, VI.djvu/405

Da Wikisource.

TERZO 909 «ancora alcune poesie italiane (Annot al Ditir. p. 120). XVTL Più copiose notizie abbiamo di un poeta forlivese, che a questi tempi vivea, cioè di Jacopo Allegretti. Il cav. Marchesi ne ha scritta la Vita (Vit. ill Foroliv. p. 257), e dopo lui ne ha parlato il co. Mazzucchelli (Scritt. ital. t. 1 , pars 1 , p. 503), ma in modo che a ciò eli1 essi ne hanno scritto, più cose si posson aggiugnere ed emendare. Secondo essi ei fu al medesimo tempo poeta, astrologo e medico. E quanto alle prime due arti, ne vedrem fra poco le pruove. Della medicina da lui esercitata, non trovo indicio fuorchè il titolo di maestro, che dagli scrittori contemporanei gli vien dato. Nella biblioteca laurenziana in Firenze trovansi alcuni versi che Coluccio Salutato gli scrisse, allorchè vide una cotal profezia di Jacopo pubblicata P anno i3y8 sotto nome di Tozzo d’Antella, in cui prediceva che i Fiorentini non sarebbonsi riconciliati colla Chiesa romana. Eccone il titolo, quale è stato pubblicato dall’ab. Mehus (Vita Ambr. camald p. 308). Colucii Salutati ad Jacobum Allegretum Foroliviensem, qui anno 1378. Tozi de Antìlla nomine seripserat Domino Philippo de Antilla augurio et divinatione, pacem inter Ecclesiam etFlorentinos non esse futuram, carmina quaedam korlatori a, ne prophetare vellet, nec sj derum querele cursus. Sullo stesso argomento conservasi nella Riccardiana una lettera in prosa del medesimo Coluccio alf Allegretti, in cui si sforza di persuadergli l’inutilità e l’impostura dell’astrologia; ed essa pure ha veduta la luce per opera del