Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo V, parte 2, Classici italiani, 1823, VI.djvu/410

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1)1 ^ LIBRO Oltre questi tre scrittori, più altri antichi e moderni hanno di lui parlato con lode; e le loro testimonianze si posson vedere unite insieme, e premesse al primo tomo delle Lettere di Coluccio pubblicate dal Rigacci. E qui io mi protesto di aver veduta questa sola edizione di dette Lettere, poichè non mi è stato possibile di aver l’altra fatta dall’ab. Mehus; per cui tra questo editore e il Rigacci nacque aspra contesa , come si vede dall’appendice che questi ha aggiunta al primo tomo della sua edizione; scritto sanguinoso troppo e pungente, e di uno stile da cui un uom dotto dovrebbe sempre tenersi lontano. Da questi e da altri monumenti di somigliante autorità , che ad essi poteansi aggiugnere, noi trarremo ciò che brevemente verremo qui dicendo di questo illustre poeta, rimettendo chi ne voglia ancor più minute notizie, a ciò che ne ha scritto il suddetto abate Mehus (l. ciL). XX. Lino e Coluccio sembran essere due diminutivi dello stesso nome, cioè di Niccolò, come se dir volessero Niccolino e Niccoluccio, seppure il nome di Lino non fu da lui preso per una cotale affettazione di antichità, come sembra rimproverargli scherzando Leonardo Aretino (Epist. t. 2,p. 173). Il nome di Pierio è tratto da quel del padre che appella vasi Piero, ed era della famiglia de’ Salutati. Coluccio nacque nel castello di Stignano in Valdinievole 1 anno i33o, la qual epoca è certa per testimonianza di Giannozzo Manetti che lo dice morto l’anno 1406 in età di settantasei anni. Piero di lui padre, uomo di sperimentato