Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo V, parte 2, Classici italiani, 1823, VI.djvu/430

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q34 Liuno Nc abbiamo alle stampe alcune poesie italiane che si annoverano, dopo altri, dal conte Mazzucchelli (Scritt. ital. t 2, par. 4, p. 2328). Nella Riccardiana in Firenze si ha una Istruzione per iscriver lettere di Giovanni Buonandrea da Bologna, sul cui principio si leggono questi versi: Di Bologna natio questo autore, Nella Città studiando, dove è nato , Con allegrezza e maestrale amore Ai giovani scolar questo trattato Brievemente compose, il cui tenore Conci e de a chi l’avrà ben i studiato Saprà quel, che V Epistola addimanda , E sufficientemente in lei si spanda. Lami, Catal. Bibl. riccard, p. 79, 212. E io non so su qual fondamento il co. Mazzucchelli creda questo Giovanni di Buonandrea esser diverso dal poeta or mentovato. Di lui pur fa menzione Benedetto da Cesena, autor del secolo xv, chiamandolo (De honore Mulierum , l. 4 > ep. 2) Giovanni Buonandrea de’ tempi autore; colle quali parole sembra indicarci qualche opera gramaticale da lui composta, e forse la stessa che quella dello scriver lettere, come pare che ci persuada il passo del Ghirardacci. Or ritrovandosi, dice egli, (l. cit. t. 2, p. 17), citandone in pruova i pubblici monumenti, per la morte di Giovanni Buonandrea famoso ed inclito Dottore lo studio della Rettorica quasi abbandonato, il Consiglio, acciocchè la Città restasse col suo primo onore di essere tenuta per vera alunna e madre degli studj, elesse, in luogo del defunto, Bartolino figliuolo di Benincasa da Canullo, che era