Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 1, Classici italiani, 1824, VII.djvu/268

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j5?. libro AH’eleganza e alla magnificenza delle stampe italiane si congiunse ancora comunemente la correzione. Tutti gli stampatori erano oltre modo solleciti di avere uomini dotti a correttori de’ libri che da essi si pubblicavano. Il Maittaire ci ha dato il catalogo (ib. p. 105, ec.) di quelli eli’ egli ha potuto trovare in ciò impiegati nel corso di questo secolo , e tra essi veggiam non pochi celebri per sapere e per opere da essi date alla luce. Tai sono, per dir solo degli Italiani, Enea Volpe, Agostino Maffei, Aulo Sabino , Bartolommeo Partenio , Benedetto Brognoli, Bernardino Cillenio , Buonaccorso pisano, Calfurnio, Francesco Puteolano, Gabriello Fontana, Giorgio Merula, Girolamo Squarciafico, Gianluigi Toscano, Giovanni Cretone, Gianfrancesco Filomuso, Giovanni Taberino , Giulio Emilio Ferrari, Michele Ferno, Ognibene da Lonigo, il Platina, Pomponio Leto, Pilade da Brescia , Sulpizio Verulano, Taddeo Ugoletti (*) e più altri. Questi corret(*) Tra gli uomini dotti che si affaticarono nel ricevere e nel correggere le stampe ne’ primi anni dopo r in ve n non di quest’arte, debbonsi accennare ancora due Trivigiani, Francesco Rolandello e Girolamo Bologni, da noi nominati altrove tra’ valorosi poeti. Innanzi a un libro stampato in Trevigi nell’anno 1471 leggesi una prefazione del Rolandello , a cui seguono queste parole: Franc. Rhol. Tarvisanus Gerardo de Lisa Scriptori mei copiam fecit, ut ipse cederis majorem copiam faceret: Tarvisii MCCCCLXXI. Così pure al fine della Grammatica del Protto, ivi stampata nel 1476: Franciscus Rolandellus Poeta emendavit et Gerardus de Flandria impressit diligentissime uterque; e nell’edizione de’ frammenti di Varrone, fatta in Parma