Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 1, Classici italiani, 1824, VII.djvu/344

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3n8 libro comunque gli autori della Raccolta de’ Viaggi, fondati sul detto de’ posteriori scrittori, affermino (t 1, p. 19)) che fin dall’anno 1446 esso era stato scoperto da Dionigi Fernandezio credo più degno di fede lo stesso Mosto che dice (c. 35) averlo i Portoghesi scoperto sol l’anno innanzi a questa navigazione, cioè nel 1454. Mentre adunque continuava il suo cammino, si avvenne in due altri legni che al medesimo fine di far nuove scoperte correvan que’ mari. L’uno era di Antonietto Usomare genovese, il qual però nelle edizioni latine vien detto solo Antonietto da Genova; l’altro di alcuni scudieri dell’infante don Arrigo. Unitosi pertanto con essi, continuò il suo viaggio , e passò felicemente il Capo, inoltrandosi ancor più innanzi. Ma gli assalti che ebbero a soffrire da’ Negri, avendo sparso qualche timore nell’equipaggio, i naviganti protestarono a’ loro capi di non voler cimentare più oltre le loro vite , e di esser risoluti di tornarsene in Portogallo. Il Mosto e gli altri capitani non si lusingarono di avere bastevole autorità a sedare gli ammutinati, e crederon più saggio consiglio il volgere addietro, contenti di essersi avanzati oltre i già noti confini.

VI. L’anno 1456 il Mosto unitosi di nuovo colf Usomare, e armate due caravelle, alle quali una terza ne aggiunse l’infante, intrapresero al principio di maggio un’altra navigazione. Dopo essere giunti felicemente a Capo Bianco, un’impetuosa tempesta gli spinse all’Isole di Capo Verde. Esse non erano ancor conosciute, nè io so intendere qual contradizione trovino gli