Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 1, Classici italiani, 1824, VII.djvu/348

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33 2 LIBRO questo racconto (di cui il Ferrera s, recente storico delle cose di Spagna, ha aggiunto un grave anacronismo , dicendo (Hi st. d E Spagne , t. 8, p. 128) che il detto piloto fu Amerigo Vespucci) appena trovò fede presso il vil volgo 5 e il comun consenso di tutti gli scrittori di que’ tempi e de’ posteriori ancora di qualunque nazione ne dà tutto l’onore al Colombo. Egli è degno perciò, che noi ne parliamo quanto conviene a dar giusta idea della grande impresa a cui egli si accinse. Moltissimi sono gli storici che ci si offron per guida. La Vita che ne scrisse Ferdinando Colombo di lui figliuolo, le antiche relazioni inserite nelle prime Raccolte de’ Viaggi stampate in Vicenza e in Milano, e poi in quelle del Grineo , del Ramusio e d’altri , la Storia di Pietro Martire d’Anghiera, scrittor di que’ tempi, e quelle di Gonzalo Fernando Oviedo , di Francesco Lopez di Gomara e di Antonio Herrera storici spagnuoli , che fiorirono verso la metà del secolo susseguente , oltre un’immensa folla di altri scrittori più recenti, tutti ci parlano dei viaggi e delle scoperte del Colombo. Io mi varrò singolarmente di due opere , i cui autori benchè moderni hanno però diligentemente confrontati favola ilei piloto precursore del Colombo fa l’autore delV Elogio storico del Colombo (p. 71, ec.), di cui diremo tra poco, ove ancora esamina assai bene e ribalte le pretese scoperte da altri già fatte di quelle terre alle quali approdò il olomho, e mostra che al più si può credere die qualche parte delf America settentrionale si scoprisse verso l’xi secolo da’ Norvegi, ma che questa scoperta fu presto dimenticala.