Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 1, Classici italiani, 1824, VII.djvu/365

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miMO 34y già esser partito da Genova verso il 1471 » perciocché abbiamo veduto che nella carta del 1481 si dice ch’egli era giada circa dieci anni assente da quella città. Bartolommeo suo fratello segli aggiunse a compagno) e degno è di essere osservato ciò che i due sopraccitati scrittori genovesi, il Senarega e il Gallo, raccontano, cioè che Bartolommeo recatosi in Lisbona, si die’ a disegnare carte geografiche ad uso de’ naviganti, nelle quali in proporzionata distanza segnava i mari, i porti, i seni, i lidi, l’isole tutte: che perciò ei trattenevasi spesso a favellar con coloro che tornavano dalle navigazioni da’ Portoghesi intraprese verso l’Indie Orientali j e che comunicando le relazioni che da essi gli veniano fatte, col suo fratello Cristoforo, questi, che nelle cose del mare avea assai maggior cognizione, cominciò a riflettere che se alcuno lasciando il lido dell’Africa si fosse volto a destra verso Occidente , avrebbe certamente trovato un nuovo amplissimo Continente. Avea frattanto Cristoforo preso a correre i mari, ed erasi perciò unito, come narra Ferdinando nella Vita del padre, a un famoso corsaro, detto Colombo il giovane, suo parente, con cui essendo venuto a combattimento contro di un legno veneziano, quello in cui era Cristoforo prese fuoco, ed egli a gran pena sostenendosi con un remo giunse finalmente a terra, ed andossene a Lisbona. E veramente gli storici veneti ci raccontano il combattimento di quattro loro galee; contro altre sette del corsaro Colombo il giovane verso