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IX. Tali furono le principali vicende a cui fu l’Italia soggetta nel corso di questo secolo, in cui le nostre milizie salirono al colmo della loro gloria. Fu questo il tempo a cui fiorirono tanti celebri capitani, che un ugual numero non troverassi forse in alcun altro secolo. Perciocché, lasciando stare più principi che si segnalaron nell’armi, vissero allora Sforza Attendolo da Cotignola padre del duca Francesco Sforza, Braccio di Montone perugino, Niccolò e Jacopo Piccinino, il conte Francesco da Carmagnola, Niccolò Fortebraccio , Bartolomeo Colleone, Gian Jacopo Trivulzi, e più altri capitani venturieri che arrolando truppe andavano al servigio or di uno , or di altro principe a misura delle offerte che lor venivano fatte, e de’ vantaggi che ne speravano. In cotali vicende poca parte ebbero gl imperatori. Roberto re de’ Romani, dal 1400 fino al 1410, venne una sola volta in Italia fanno 1401 j e parve che volesse singolarmente opprimere la potenza di Giangaleazzo Visconti; ma pochi mesi dacchè vi fu entrato, dovette con poco onore uscirne, e tornarsene in Allemagna. Sigismondo fratello del deposto imperador Venceslao, che regnò del 1410 fino al 1438, e ricevette la corona imperiale nel 1433, una volta sola mosse guerra contro de’ Veneziani; ma egli ancor fu costretto a deporre presto le armi; e più glorioso rendettesi colf adoperarsi con sommo zelo e con singolare prudenza a estinguere il funesto scisma che ardeva nella Chiesa Alberto Austriaco nel breve suo regno di due anni non mai pose piede in Italia. Federico Austriaco, di lui