Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 1, Classici italiani, 1824, VII.djvu/387

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PRIMO 3yi Abbiaiu osservato poc’anzi che.il Colombo nel 1496 era tornato dopo il secondo viaggio in Ispagna per discolparsi innanzi al! re e alla reina de’ delitti appostigli da’ suoi nemici, e eli’ egli sì felicemente era in ciò riuscito, che col solo mostrarsi dileguò tutte le accuse, e ricevuto alla corte con sommo onore , si diè a prepararsi a una terza navigazione, che poscia intraprese nel maggio del 1498- Era dunque il Colombo in Ispagna , quando il Vespucci racconta di essere stato dal re Ferdinando mandato alla scoperta di nuovi paesi nel 1497 , ed egli era accetto alla corte, e onorato del privilegio già concedutogli di viceré c governato!* generale di tutti i paesi che si discoprissero. Or che, mentre egli era in quel regno e in sì favorevoli circostanze, si desse a un altro l’incarico di continuar le scoperte, e ch’egli sofferisse tranquillamente una tale ingiuria, o che non avesse forza bastevole ad impedirla, chi il potrà credere? Come mai è accaduto che di un tal fatto niuno, fuorchè lo stesso Vespucci, ci abbia lasciata memoria? Si dirà forse che gli scrittori spagnuoli invidiosi della gloria di uno straniero, la involsero in un malizioso silenzio? Ma il Colombo era ad essi straniero ugualmente che il Vespucci. Perchè dunque non dissimularon le glorie del primo, come si vuole che dissimulato abbiano quelle del secondo? Io desidero che si trovino tai ragioni o tai monumenti che giustifichino pienamente il Vespucci , e che cancellino qualunque sospetto che egli abbia finto a capriccio quel primo suo viaggio. Convien però confessare clic ancorché