Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 1, Classici italiani, 1824, VII.djvu/399

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primo 383 pure ili averlo udito dal medesimo Sebastiano, che si avanzò tanto verso settentrione, clic ebbe più giorni continui senza notte; ma che avendo trovato il mare ingombro d1 immense moli di ghiaccio, benchè questo in terra fosse disciolto, fu costretto a volgere addietro per tornarsene in Occidente che non nondimeno veleggiò verso mezzogiorno fino a trovarsi quasi allo stesso grado di latitudine in cui è lo stretto di Gibilterra , e verso occidente s’inoltrò fino a trovarsi quasi allo stesso grado di longitudine, in cui è f isola di Cuba. La qual descrizione se si esamini sulle carte geografiche, si vedrà. che concorda con quella del gentiluom mantovano. Solo qui fassi menzione del mare agghiacciato , di cui nell1 altra non si fa notto j anzi Bacone afferma che trovollo sempre del tutto libero. Ma forse in questo potè Bacone prendere errore, E il gentiluom mantovano se adduce per ragione del dare addietro che fece il Cabotto, la direzion della costa diversa da quella di’ egli avrebbe voluto, non nega che vi si trovassero ancor de’ ghiacci, e che questi, uniti alle altre ragioni , lo costringessero al ritorno. Comunque fosse, il Cabotto tornò in Ingliil- • terra afìlitto al certo per l1 imitile tentativo, ma pien di speranza il’intraprenderlo un1 altra volta con più felice successo. Ma le guerre, da cui allora trovò quel regno sconvolto, non permisero che i suoi desiderj fosser condotti ad effetto , e chiamato , come si è detto, in Ispagna dopo la morte di Arrigo VII, ivi a nuovi viaggi fu destinato, de’ quali parleremo nel secol seguente a cui appartengono. II eh. Foscaritii