Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 2, Classici italiani, 1824, VIII.djvu/101

Da Wikisource.

SECONDO 74A giovanile, ne abbiamo ancora la testimonianza di Michele Savonarola, che dovea averlo conosciuto, il quale ce ne ha lasciato questo magnifico elogio (ib), vol 24 , p. 1562). Finirò colV aggiugnere a questi Rafaello da Como ile Ila nobil famiglia de’ Raimondi, uomo divino, e dotato di sì gran sottigliezza nel disputare, che rendeva gli uditori attoniti per maraviglia. Se la morte non! l’avesse rapito in età giovanile, non temo di affermare che V Italia da dugento anni in qua non avrebbe avuto V uguale. Ne furono collocate le ossa nel tempio di Santa Giustina in una cappella magnifica fatta fabbricar dagli eredi, e chiuse in una bella arca di marmo coir immagine di esso; ed egli era ben degno di tanto onore per le singolari virtù di cui fu adorno, per le quali deesi ancora annoverare tra gli uomini di santa vita. Ch’egli però non passasse i quarantanni di età, non mi permette di crederlo la cattedra da lui sostenuta l’anno 1399 nella università di Pavia; perciocchè converrebbe dire eli’ egli avesse cominciato a leggere in età di soli dodici anni. l)i lui si hanno alle stampe i Consigli legali, qualche comento sul Digesto, e qualche altra opera di giurisprudenza rammentata dal Fabricio (Bibl. med. et inf. Latin, t. 4 , p. 49) » e da’ compilatori delle Biblioteche giuridiche. Egli ebbe un figlio di nome Benedetto, il qual seguitando, benchè da lungi, le tracce paterne, fu per più anni professore di giurisprudenza in Padova e in Bologna.

IV. Somigliante fu il corso di vita dell’altro Rafaello, cioè del Fulgosio. Egli ancora era i