Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 2, Classici italiani, 1824, VIII.djvu/118

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7C0 LIBRO e r altro Diritto, e ne abbiamo alle stampe i Comenti su diverse parti e del civile e delr ecclesiastico , oltre molti Consigli.

X. Contemporaneo e talvolta collega ancor di Giovanni fu Paolo da Castro, così detto dalla sua patria. Il Panciroli dalle opere di lui medesimo ne ha diligentemente raccolte molte notizie (c. 89), dalle quali veggiamo che, secondo alcuni, ei fu scolaro di Baldo, e certamente di Cristoforo da Castiglione, e condiscepolo de’ figliuoli del detto Baldo; che con un continuo studio ottenne perizia ed erudizion grandissima nelle leggi, e che alla povertà sua medesima, la quale non permettevagli di comperare i cementatori c gli interpreti del Diritto, ei fu debitore di quella non ordinaria chiarezza con cui egli, inerendo alle stesse leggi soltanto, le venne spiegando; che prese la laurea in Avignone, ove nel palazzo del vescovo e poi nelle scuole per un giorno intero disputò pubblicamente con molti prelati e con altri, e riportonne gran lode; che ivi trattennessi per otto anni, nel qual tempo scrisse molte risposte legali; e allora fu ancora probabilmente ch’ei tenne ivi scuola, benchè il Panciroli affermi ciò essere avvenuto più anni dopo. Fu poscia in Firenze uditore e vicario del celebre Cardinal Francesco Zabarella; e presa ivi a moglie una cotal Pietra fiorentina, fu destinato a professore di legge in quella università; nella qual occasione ei fu ancora adoperato in riformare il Diritto municipale di Firenze e di Siena. A questa città parimente ei fu chiamato professore, e poscia a Bologna. E forse a queste cattedre aggiugner