Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 2, Classici italiani, 1824, VIII.djvu/128

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scordie della sua patria lo indussero ad accettar volentieri l’invito che da Lorenzo de’ Medici gli fu fatto per l’università di Pisa. E i monumenti di essa citati dal Fabbrucci (Ccilog. Jìacc. (f Opusc. t. 37) cel mostrano ivi professore nel 1473 e ne’ due anni seguenti col lauto stipendio ili t)5o fiorini. Egli ebbe ivi molti scolari che furono poscia uomini illustri, e fra gli altri Francesco Soderini che fu poi cardinale, come raccogliamo da una lettera scritta al Corneo da Marsiglio Ficino (Op. t. 1, p. 654), in cui lo esalta con somme lodi, affermando di ravvisare in lui l’idea di un perfetto giureconsulto. Ma Sisto IV a richiesta de’ Perugini, che mal volentieri soffrivano di esser privi di sì grand’uomo, richiamollo di nuovo dopo tre anni a Perugia; ed ivi egli poi visse fino all’ultimo de’ suoi giorni , adoperato singolarmente nel dar consigli; onde è che ne abbiamo Quattro interi volumi, i quali ci mostrano che da ogni parte ancor più lontana ei ne era richiesto. E a ciò doveva ancora giovare il cortese animo di Pier Filippo, che spesso assisteva o col consiglio o col patrocinio agli amici senza mercede alcuna; dal che forse ne venne la taccia datagli da alcuni che, non volendo imitarne l’esempio, dissero ch’egli era non troppo facile nel dar parere. Fu ancora incaricato di onorevoli ambasciate a’ sommi pondi Ferrara al contrano scarseggia alquanto di valorosi giureconsulti, a permettere che ivi si trattenga alinea per un anno. Ma nè la lettera ha data, nè vi è espresso il nome del duca che la scrive, nè del papa a cui c scritta.