Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 2, Classici italiani, 1824, VIII.djvu/24

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G(16 LIBRO Girolamo Antonio, che fu egli pure professore di medicina e di filosofia nella stessa università, e di cui ci dà alcune notizie il medesimo sig. Zanetti nella lettera sopraccitata. Di moltissimi altri che da’ due mentovati storici della università di Padova vengono nominati, io non fo qui distinta menzione, per non condurre questa mia opera a una soverchia e noiosa prolissità 5 e lascio perciò di parlare di Bartolommeo da Noale (FaccioL l. cit. p. 126), di Giovanni d’Arcoli veronese, che fu anche professore in Ferrara , e di cui si hanno alcune opere (ib. p. 128, Mazzucch. Scritt. ital.)) di Baldassarre da Perugia, dopo la cui morte, avvenuta nel 1474 fa) ì credette il senato che in tutta 1 Italia non si potesse trovare chi degnamente gli succedesse (Facciol. ib. p. 13o)j di Giannantonio da Lido, che all* insegnare congiunse il curare nelle lor malattie molti dei principi italiani (ib. p. 131) j di Alessandro Sermonetta sanese, che fu professore anche in Pisa (ib. p. 132), di Corradino da Bergamo (ib. ec.); di Francesco Benzi (ib. p. 133) (*), (a) 11 sig. abate Dorigliello mi Im avvertito che non sembra esatta l’epoca della morte di Baldassare da Perugia dal Facciolati fissata al 1474i e ch’egli nelia trovato il nome nell’imbussoiaziou de’ priori fatta a’ 6 di giugno del 1477* (’) Quel Francesco Benzi qui da noi accennato fu figlio di Ugo, di cui parliamo più a lungo. Due lettere se ne conservano in questo ducale archivio segreto, amendue scritte da Ferrara, ove egli era professore di medicina, una al duca Borso a’ di marzo del 1470, in cui gli chiede soccorso, perchè non gli viene pagato il promesso stipendio; e a piè della lettera