Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 2, Classici italiani, 1824, VIII.djvu/27

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SECONDO 6fk) paUiv. pars 2 , p. 124), secondo i quali egli era ivi fin dal 1420 Ne partì poscia con licenza del senato l’anno 1428, e nel 1430 era già di ritorno, ed era professore ordinario di medicina insieme con Antonio da Cermisone, e ne partì poscia l’anno seguente chiamato a Ferrara. Prima che in Padova, ei fu professore in Parma; ove abbiam veduto che Niccolò III, marchese di Ferrara, avea l’anno 1412 istituita una nuova università. Ne abbiamo la pruova nella dedica da lui fatta dei suoi Comenti sugli Aforismi d’Ippocrate al medesimo Niccolò: tua enim indulgentia et magnifici viri Ugonis veri amici diligentia, tam multos praeclaros homines literarumque Magistros in Civitatem Parmensem convocasti pro studio, ut sit indignum nihil ad tantae rei memoriam reliqui posteris , ec. E qui si avverta che l’anno 1420 Niccolò III cedette Parma al duca di Milano (Murat. yJtm. iC /tal. ad h. a.), e perciò troviam la ragione per cui Ugo, lasciata quella università, che forse allor venne meno, passasse circa quel tempo a Padova. Della lettura di Bologna e di Padova parla ancora il Fazio; ma egli non fa menzion di Perugia, e non parla pure della gita di Ugo in Francia. Ch’ei però fosse professore in Perugia, è certo per testimonianza del medesimo Ugo, il quale lo a (Ter ma su’ principj del suo trattato Del conservare la sanità; e forse ciò avvenne ne’ due anni in cui egli fu assente da Padova. Che poi ei fosse chiamato dal re di Francia a Parigi, e che in quella università leggesse con lauto stipendio la medicina , vorrei che se ne potesse allegare autorità Tiràuoschi, Voi. Vili. 2