Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 2, Classici italiani, 1824, VIII.djvu/275

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SECONDO C)l“ milanesi, e fu ancora dichiarato proposto, ma non sappiamo in qual anno , dell’imperial Basilica di S. Ambrogio nella stessa città , onde talvolta egli è detto semplicemente il Proposto. L’anno »4;9 fu eletto vescovo d’Alessandria, e poscia non molto appresso chiamato a Roma da Sisto IV e fatto referendario apostolico, e auditore di ruota, nel qual impiego continuò sotto Innocenzo VIII e sotto Alessandro VI. Quest1 ultimo pontefice l’anno 1493 lo nominò cardinale col titolo de’ SS. Nereo ed Achilleo, ma dal vescovado, che allora avea, ei fu detto comunemente il cardinale Alessandrino. L’anno 1499 fu dalla chiesa d* Alessandria trasferito a quella di Parma , quindi fatto patriarca di Gerusalemme, e per ultimo trasferito successivamente alle chiese di Frascati, di Albano , di Palestrina e di Sabina. L’Ughelli (Ital. sacra, t. 2, in episc. Parm.; t. 4, in cpisc. Alcxandr.), il Giacomo (in AU’ jc. VI), e dopo lor f Argelali ed altri scrittori rammentano e i vantaggi da lui recati alle due chiese di Alessandria e di Parma, e alcune onorevoli ambasciate , in cui fu adoperato dal duca di Milano, e da’ pontefici Alessandro VI e Giulio II, intorno alle quali cose io non ho che aggiugnere a ciò eli* essi ne dicono. Morì in Roma in età di settanta anni l’anno 1509). Già abbiam veduto nel parlar del Sandeo, ch’egli e il Sangiorgio furon creduti i più dotti canonisti de’ tempi loro. Rafaello Volterrano lo dice uomo nella scienza legale non inferiore ad alcuno (Comm. Urbana, l.21). Somiglianti e più onorevoli ancora son l’espressioni con cui di