Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 2, Classici italiani, 1824, VIII.djvu/30

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LIBRO ne le Latine Lettere, e famoso ne’ versi e nelle prose , et hannolo fatto loro familiare. Guarino Veronese quasi di tutti, che oggidì sanno Lettere greche, padre e maestro, vecchio ammirabile e degno d ogni honore, qual ha consumato tutta la sua etade in lettere, in iscrivere, et in insegnare, ha ritrovato appresso agli Estensi r unico rifugio della sua vecchiezza, et honesto e degno ile li suoi esercitii e virtudi. Quando Ugo morisse, non è ben certo , poichè non ne abbiamo precisa memoria. L’Ugurgieri, citato dal conte Mazzucchelli , il dice morto in Ferrara nel 1439 e aggiugne che a’ io di settembre dell1 anno seguente gli furono celebrate in Siena solenni esequie, di che s’egli ha tro- i rato, come è probabile, qualche documento in quella città, ei dev* esser seguito nell epoca della morte. E certo quelli che la differiscono di più anni, e che la dicono seguita in Roma, nè sono scrittori di molta autorità, nè ne adducono pruova alcuna. Lo stesso conte Mazzucchelli ci ha dato un esatto catalogo delle opere mediche che di lui si hanno alle stampe,! che presso lui si può leggere insieme con altre 1 circostanze appartenenti a questo celebre me- I dico. Io terminerò con accennare l’elogio che ne fa Bartolommeo Fazio (De Viris. ill. p. 3y), I il quale lo dice uomo di grande ingegno , di I singolare memoria, perfettissimo nella dialettica e in tutte le belle arti , professore in Siena , in Bologna, in Pavia, in Padova, in Firenze, ] e sempre udito da gran numero di scolari;! aggiugne che in età giovanile attese più ad in- I segnare, clic ad esercitare la medicina, e che 1