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della Patria, nella quao’occasione Giovanni Rucellai con regale magnificenza profuse fino a 37000 fiorini. Quanto diligente coltivatore delle buone arti e delle scienze fosse Bernardo, basta a provarlo l’amicizia ch’egli ebbe con Marsiglio Ficino, della cui Accademia fu prima uno de’ più degni ornamenti, e poscia il più fermo sostegno. Marsiglio scrivendo fin dal 1478, cioè quando Bernardo contava soli ventinove anni di età, a Naldo Naldi, afferma (Op. t. 1, p. 636) che fra centomila uomini appena si troverebbe chi potesse paragonarsi al Rucellai in ciò che è onestà di costumi e felicità di fortuna. Piene poi di espressioni di affetto e di stima sono le lettere ch’egli gli scrive (ib. p. 661, 665, 836, 859, 906). Poichè fu morto il gran Lorenzo de’ Medici, l’Accademia platonica trovò in Bernardo uno splendido protettore che le diede onorevol ricovero. Fece egli edificare una magnifica abitazione con orti e giardini e boschetti all’uso delle filosofiche conferenze vagamente adattati, e adorna inoltre di monumenti antichi pregevolissimi da ogni parte raccolti, la veduta de’ quali servisse come di stimolo a rinnovare la felicità di que’ secoli di cui richiamavano la memoria. Celebri furono allora gli Orti Oricellarii; e se ne trova menzione in molti scrittori di que’ tempi, come colle loro testimonianze dimostrano il Bandini e il Beccucci. Non era però Bernardo per tal modo applicato alle lettere, che trascurasse per esse i doveri di cittadino. L’anno 1480 fu eletto gonfalonier di giustizia; quattro anni appresso andò ambasciatore della Repubblica a’ Genovesi, poscia nel 1494