Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 2, Classici italiani, 1824, VIII.djvu/361

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TERZO 1003 Quest’opera ancora però fu da lui poscia disapprovata, e desiderò ch’ella fosse dimenticata (ep. 409). Ma io non finirei sì presto, se tutte volessi accennare le opere edite e inedite di questo instancabil pontefice; nè ciò è proprio di questa mia Storia, in cui a me basta il dar qualche idea del molto che a lui debbon le lettere, e singolarmente la storia che da lui fu molto illustrata. Più minute notizie se ne potranno vedere presso i due poc’anzi accennati scrittori, e il più volte lodato Apostolo Zeno.

XXIV. La Storia de’ suoi tempi di Pio II fu continuai’ *, dal Cardinal Jacopo degli Ammanati, che a lui fu debitore dell’alto stato a cui venne. Io non ho veduta la Vita che ne ha scritta il P. Sebastiano Pauli della Congregazione della Madre di Dio, citata da Apostolo Zeno; ma questo secondo scrittore ci dà sufficienti notizie intorno alla vita di questo celebre cardinale (Diss. voss. t. 2, p. 87, ec.), di cui ancora molto ragionano gli scrittori di que’ tempi. Egli è detto comunemente, anzi egli stesso si dice di patria lucchese. Ma il suddetto Zeno afferma avere il P. Pauli chiaramente provato ch’egli era nato in una villa dei distretto di Lucca poco lungi da Pescia. E io mi lusingo che gli argomenti addotti a provarlo sieno più forti di quello che qui si aggiunge dal Zeno, cioè che lo stesso Jacopo si confessa humili loco natimi, 11 che, dice egli, non può convenire a Lucca. Perciocchè chi scrive latinamente, ancorchè parli d’alcuno nato nella più illustre metropoli, s’egli è uscito d’ignobil famiglia, lo dice humili loco natum. Carlo e Leonardo Aretini ,