Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 2, Classici italiani, 1824, VIII.djvu/44

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686 LIBRO Gjrmn. pat. pars 2, p. 107, 13/j) che nel 147a egli era stato in Padova professore di filosofia (a). Inoltre Marino Brocardo in una sua lettera scritta al Zerbi l’an 1502, quando questi diede alla luce la sua Anatomia, a cui ella è premessa, parlando della dottrina di Gabriello , dice: Quam Patavium in te adhuc adolescente mirari coepit, Bononia in juvene stupit, Roma in adulto venerata est; ac rursus in sene Patavium summis in coelum laudibus effert. Par dunque certo che prima che in Bologna, fosse Gabriello in Padova j e clic non possa ammettersi un sì lungo soggiorno da lui fatto in Bologna, donde probabilmente passò a Roma. Aggiugne poi il Facciolati, che nel 1492 trovandosi Gabriello in Roma, fu invitato alla cattedra medica della stessa università di Padova collo stipendio di 400 ducati, ma ch’ei ricusò tale offerta; che accresciuto poi lo stipendio fino a 600 ducati, tre anni appresso, egli colà si condusse, e prese a sostenervi la cattedra di teorica. Ivi era ancora, quando Rafaello Volterrano pubblicò i suoi Comentarj, cioè ne’ primi anni di Giulio II; perciocchè in essi lo annovera tra i medici più illustri che allor vissero: Vivit et Gabriel Veronensis hujus artis Decurio, qui magno Paduae profitetur (l. 21). Ma poco appresso, cioè fanno 15o5, come (a) Gli Atli delf Università di Padova ci mostrano che il Zerbi fece ivi il suo primo tentativo nelle arti a’ 15 di luglio del 1467* Ri dunque dehb’esser diverso da quel Gabriello da Verona, che secondo l’Alidosi leggeva in Bologna fin dal 14^3.