Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 2, Classici italiani, 1824, VIII.djvu/442

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io84 LIBRO la sua fedeltà medesima verso il suo principe gli fu fatale. Quando Lodovico Sforza si usurpò il dominio , Cicco e Giovanni, costanti nel loro attaccamento al legittimo loro sovrano, furono per ordine di Lodovico arrestati e inviati prigioni a Pavia l’anno *479» ovc Tanno seguente, decapitato Cicco, Giovanni fu rilegato a Vercelli (Corio, Stor. di MiL ad an. 1479» 1480), e probabilmente ei dovette la vita alla sua Storia medesima, vergognandosi Lodovico di dannare a morte chi avea renduto sì celebre il nome di suo padre. Par nondimeno el11 ei tornasse poscia a Milano, poichè se ne vede il sepolcro nel tempio di Santa Maria delle Grazie. È probabile clT ei morisse nel 11? poi~ chè in quell1 anno ei fece il suo testamento. Altre notizie intorno a Giovanni si posson leggere presso il Muratori (Script. Rer. ital. vol. 21, p. 167) che ne ha pubblicata di nuovo la Storia , più altre volte già uscita in luce, e presso il Sassi (Ili st. tjpogr. mediol. p. 203, ec.), e T Argelati (Bibl. Script, mediol. t. 2, pars 2 , p. 3169)... LII. Mentre questi scrittori illustravano co’ loro libri le gesta degli Sforzeschi, Giorgio Merula salendo a’ tempi più antichi si diede a ricercare 1’origine e a narrare le imprese de’ Visconti loro predecessori. Di lui ancora hanno lungamente parlato il Sassi (l. c. p. 197), l’Argelati (l. c. p. 2134) e Apostolo Zeno (l)iss. voss. t. 2, p. 62) ,• e io perciò ne accennerò solo ciò che è più importante a sapersi, rimettendo a’ suddetti scrittori chi pur ne brami più copiose notizie. Giorgio era natio della