Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 3, Classici italiani, 1824, IX.djvu/230

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i 444 LIBRO leca Estense abbiamo un codice di molte poesie latine di Giammichele Nagonio cittadino romano, e poeta laureato, in lode di Ercole I duca di Ferrara. L’identità de’ due prenomi, la somiglianza del cognome, i titoli ad esso aggiunti e l’età di amendue, mi fan credere per certo ch’essi non sieno che un sol poeta, in un codice detto Pingonio, nell’altro Nagonio. Ma qual sia il vero cognome, e in qual de’ due codici sia corso errore, non ho lumi a deciderlo. Poeta laureato ancora vien detto Lodovico Bruni astigiano, di cui si hanno alle stampe due poemi in lode dell’ imp Massimiliano (Mazzucch. Scritt. it. t 2, par. 4, p. 2219), ed è probabile che per ricompensa di essi ei ricevesse da Cesare l’onore della corona. Troviam per ultimo molti a’ quali si dà dagli scrittori di que’ tempi il nome di poeta laureato, senza sapersi onde e come l'avessero. Così abbiam veduti distinti con esso il Porcellio, Francesco Rococciolo, Angelo Sabino, Lodovico Carbone. In uno de’ componimenti poetici di Gasparo Tribraco accennati negli Annali letterarj d’Italia, veggiamo ch’ei dice poeta laureato Tito Strozzi (t. 3, p. (yj 1). Francesco Brusoni da Legnago, di cui si ha alle stampe qualche componimento poetico, nel frontespizio di esso quali sono in verso eroico, gli altri due contengono diversi componimenti lirici, si leggono alcune altre poesie del Pingoue, come mi ha avvertito il sig. barone \ ernazza, il quale ancora ha osservato che il codice non è autografo, ma è scritto di mano del sopraddetto Emanuel Filiberto, che vi aggiunse ancora le notizie intorno al poeta.