Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 3, Classici italiani, 1824, IX.djvu/471

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TERZO lG85 ordinario pregio nel favellare. Anzi io rifletto che il sopraccitato scrittor della Vita del Savonarola racconta che Girolamo Benivieni cittadin fiorentino, e amicissimo di questo famoso Domenicano, gli disse un giorno: Se V. P. havesse l' eloquenza di M. Mariano, non si troverebbe meglio di lei. Il che ci mostra che f Mariano dagli amici stessi del Savonarola era riputato più di lui eloquente. Or questi, come ora vedremo, fu certamente uomo di gran forza ed energia nel favellare, e possiamo quindi inferirne qual fosse quella di chi era creduto a lui superiore. X. Fra molti sacri oratori ch'ebbe in questo secolo l’Ordin domenicano, io mi ristringo a dir di due soli, cioè di Gabbriello Barletta e del suddetto Savonarola. Intorno al primo nulla possiamo aggiungere a ciò che ne hanno scritto dopo altri Domenicani i pp’. Quetif ed Echard (Script. Ord. Praed. t. 1, p. 844), e poscia il co Mazzucchelli (Scritt. ital. t. 2, par. 1, p. 372, ec.). Se egli fosse della famiglia Barletta, come alcuni sostengono, e nato in Aquino, o. se fosse così appellato dalla terra di questo nome che avesse avuto a patria, non è ben certo; ed incerte ugualmente son l epoche della sua vita. Solo veggiamo ch’ei fiorì verso la fine di questo secolo, e che ottenne nel predicare nome sì grande, che se ne fece il proverbio: Nescit predicare, qui nescit Barlettare. Ma guai a predicatori de nostri giorni, se essi prendessero a formarsi su un tal modello; così scipite e ridicole son le Prediche stampate sotto il nome di questo autore, e atte \. Notizie di' F. (jjbricll«*! Barletta.