Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 3, Classici italiani, 1824, IX.djvu/531

Da Wikisource.

TEH7.0 I “45 checché sia ili ciò, è certo clic in Venezia molto prima del j 441 si lavoravano non sol le carte da giuoco, ma altre stampe ancora, Eccone la pruova autentica in un decreto del Pubblico, che si lui nella Raccolta di Lettere pittoriche (t. 2, p. 32i): mccccxli. adì si Otubrio. Conciosia che l' arte et mestier delle carie e figure stampide, che se fanno in Venezia, è vegnudo a total deffectiva, e questo sia per la gran quantità de carte da zugar, e /ègure deperite stampide, le quale vien fate de fuor a. de Venezia sia ordenado e stai nido — che da ino in avanti non possa vegnir over esser condutto in questa terra alcun lavoriero de la predicta arte che sia stampido o deperito in iella o in carta, come sono anchone, e carte da zagare, e cadami altro lavoriero de la so arte facto a pennello o stampide, ec. Era dunque 1’ arte d’incidere e di formar le stampe, anzi ancor quella di colorirle, assai fiorente in Veuczia innanzi al 1441; e couvien dire perciò, che da molti anni prima vi fosse introdotta c forse fin dal principio del secolo xv. Anzi nelle carte da giuoco veggiamo a questi tempi introdotto un tal lusso, clic appena meriterebbe fede, se non ci venisse ciò affermato da chi erane testimonio di veduta. 11 Decombilo parlando de’ giuochi di cui dilettavasi il xv secolo: c che perciò essa è o contemporanea, o fors’ anche più antica di quella d’incidere in metallo. Che se il duca Filippo Maria Visconti volle un giuoco di carte superbamente dipinte da Marziano tortonese, ciò deesi attribuire a un smodato lusso, e non già alla mancanza dell'arte d"inciderle.