Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VI, parte 3, Classici italiani, 1824, IX.djvu/61

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TERZO ia-5 scritta la Vita in versi latini, di cui avea copia il march Maffei, e un opuscolo in lode della medesima avea pure scrittoli Foscarini poc’anzi citato, che vien rammentato dal P. degli Agostini (ib. p. 105). Il march Maffei accenna ancora Ginevra sorella d’Isotta e moglie del co Brunoro Gambara, di cui si lodano alcune eleganti lettere. Ma ei non ha conosciuta un’altra poetessa veronese, di cui il sig. can Bandini ci ha data prima di ogni altro notizia (Cat. Codd. hit. Bihl. Laur. t. 3, p. (639), ec.). Essa è Polissena de’ Grimaldi, di cui nella Laurenziana conservansi due poetici componimenti latini, uno in lode del co Francesco Sforza, l’altro in lode di Bianca Visconti che fu poi moglie dello stesso co Francesco; e una lettera in prosa a Costanza da Varano, oltre due altre lettere che non han nome, ma che forse sono della medesima Polissena ». XXI. Nella corte ancor di Ferrara videsi una principessa adorna di non ordinario talento in più generi di letteratura felicemente da lei coltivato. Ella fu Bianca figlia del march Niccolò III, e nata a’ 18 di decembre del 1440 (Script Rer. ital. vol. 18, p. 1096). Tito Vespasiano Strozzi ci ha lasciato un magnifico elogio di questa principessa, che comincia con questi versi: .’Æmula Pieridum, et magnae certissima cura Palladis, Estensem Virgo quae tollis ad astia l'.ximia virtute domum, cui non tulit aetas Nostra parem, quid primum in te mirabile dicam Carm, p., ed. Aid. i ji3. XXI. Riaucj tl’E-