Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 1, Classici italiani, 1824, X.djvu/275

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PRIMO aGl finissimo intendimento, e a lui principalmente soleva il Bembo dare a esaminar le sue opere, perchè gli additasse se vi era cosa degna di correzione. Egli morì in Padova nel ibfj {V. ¡\lazzucch. t. 2, par. 4, p. 2224)} e una lettera scritta da Girolamo Quirino in tal occasione a M. Giovanni Cornelio principe degl Infiammati ci mostra quanto egli fosse benemerito di quell accademia; perciocchè egli lo dice meritissimo padre di essa, e aggiugne, ch era uno de più splendidi raggi, che la illuminasse, e la rendesse più d ogni altra famosa e chiara (Pino, Racc, di Lett. t. 2, p. 52(5). 11 Quadrio tra questi accademici annovera Alessandro Piccolomini, Emanuel Grimaldi, Benedetto Varchi, Galeazzo Gonzaga, Vincenzo Maggi (t. 1, p. 85), ai’ quali Apostolo Zeno aggiugne Sperone Speroni, Luigi Cornaro e Bernardino Tomitano Note al Fontan. t 1, p. 103; Lettere, del Bonfad. p. 46). Il celebre Luigi Alamanni desiderò egli pure di esservi ascritto, come raccogliam da una lettera che il Dolce scrive a Pietro Aretino (Lettere allAret. t. 1, p. 377), ed egli ottenne ciò che bramava (Mazzucch. t.1, par. 1, p. 253). Ottenne questo medesimo onore, benchè non ne avesse alcun merito, il suddetto Aretino, e abbiam le lettere che egli scrisse agli accademici a’ 29 di marzo dell anno 1541 rendendo lor grazie di averlo ascritto al lor numero (Aret. Lett. l. 2, p. 199). Assai breve però fu la vita di questa accademia, e al principio del 1545 par ch’ essa fosse già sciolta. Così ricaviam da un’altra lettera dello stesso Aretino scritta nel gennaio di quell anno, ove dice: Fui nel