Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 1, Classici italiani, 1824, X.djvu/328

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3.4 libro Venezia. ili Leonardo Torrent i no in Firenze e in Mondovì, del! Sermatelli pure in Firenze, di Gottardo da Ponte in Milano, di Comin Ventura in Bergamo, di Paolo Gadaldino in Modena, di Alessandro Paganino prima in Venezia, poi in Tusculano presso il lago di Garda, di Seth) Viotto in Parma e di più altri, di cui non giova il far più distinta menzione. Pietro Paolo Porro di patria milanese ci diede un saggio di Biblia poliglotta, stampando in Genova nel 1516 il Salterio in lingua ebraia, greca, arabica e caldea. Ed ei debb essere quello stesso che nel 1514 insieme con suo fratello Galeazzo avea stampato in Torino il Corale già da noi mentovato, ove nella dedicatoria al duca Carlo III essi si dicono cittadini di Torino, e dicono di essere stati prima monetieri, orefici e gioiellieri di quella corte: Cum illustrissimis et Philippo patri, et Philiberto fratri, tum moneta cudenda, tum aureis et monili bus, et re giis scalpturis formandis artifices impense operam praestiterimus. Della qual notizia io mi riconosco debitore al ch. sig. baron Vernazza da me altrove lodato. Alcuni ancora de’ nostri passarono Oltremonte, tra’ quali, oltre il Torresano nominato poc’anzi, Pietro Perna lucchese trasferitosi circa il 1542 a Basilea, fu un de’ più celebri stampatori di quella città, e ne sarebbe ancora più onorevole la memoria, s’ei non l’avesse oscurata coll apostasia della cattolica religione. Di lui ha scritto la Vita il ch. sig Domenico Maria Ma.mi, stampata in Lucca nel 1763. Ma lasciando in disparte una digiuna e poco utile serie di stampatori, passiamo a dire della