Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 1, Classici italiani, 1824, X.djvu/331

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% PRIMO 3 i 7 L'Àrlonio dunque e il Torreutino secondarono le premure di Cosimo, e in Firenze aprirono la nuova loro stamperia, da cui negli anni seguenti usciron molte e assai belle edizioni. Ma le intenzioni di quel sovrano per le guerre e per le altre sinistre vicende non ebbero quell effetto che potea sperarsene. Nel i564 1 rovinili 1"Allenici in Mondovì insieme col Torrentino, che ivi Tanno seguente pubblicò gli Ecatommiti del Giraldi, ch era nella stessa città professore. Questi scrivendo nel detto anno al Vettori gli dà avviso che TArlenio uomo eccellente in ogni sorta di letteratura erasi colà recato per esercitarvi la sua arte (Cl. Viror. Epist. ad P. Victor, t. 1, p. 103), e il Vettori a lui rispondendo compiange la sventura di quel valentuomo, che in Firenze non avea potuto trovare stabile sussistenza, benchè molti ivi fossero che gliel aveano, ma inutilmente, proccurata: Est pio fedo ille vir, dice dell’Arlenio il Vettori (Victor. Epist. p. 122). probus ac bene doctus, semperque in studis honestarum artium versatus: habet autem hic honestissimos homines, qui valde charum ipsum habent, etjortunas ejus ornare conati sunt, aut saltem tantum illi commodi procurare, ut vivere apud nos posset mediocriter, vel potius vie tifare, nec tamen efficere umquam potuere, quod studuere, malo, ut arbitror, fato hujus viri. Est sane ille ei curae, cui praepositus istic est, valde idoneus, et in ipsa p litri munì excrcitatus; majora tamen ab eo, nisi fallar, ex poetari potcrant, uberioresque fructus ex ingenio et eruditione ipsius capi. A questi tempi