Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 1, Classici italiani, 1824, X.djvu/351

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r PRIMO 33^ XVI. Di queste tre biblioteche ragion voleva che si parlasse più stesamente, pe’ tanti e si bei monumenti che ce ne sono rimasti. In più altre città al tempo medesimo per opera de lor principi, e de’ lor magistrati si vider formarsi altre ragguardevoli biblioteche. Quella di cui il cardinale Bessarione avea fatto dono alla Repubblica veneta, che finora non avea avuta sede stabile e certa, ebbela finalmente per decreto di quel senato Tanno 1515, con cui si ordinò ch’ella fosse fabbricata presso la basilica di S. Marco. Le guerre nelle quali trovossi involta quella Repubblica, furon probabilmente cagione che l esecuzion del decreto si differisse fino al quando il celebre architetto Jacopo Sanso vino innalzò a tal fine il magnifico edifizio che ancor al presente si vede. La descrizione di esso, e degli ornamenti che lo abbelliscono, gli aumenti della biblioteca medesima, il giovamento che da’ codici di essa si è tratto per molte edizioni, la serie de’ bibliotecarii, tra’ quali veggiamo il Sabellico, Andrea Navagero, il Bembo, Benedetto Ramberti, Giovanni Dempstero, Bernardino Loredano e più altri dottissimi uomini, e molte altre notizie appartenenti alla biblioteca medesima si posson vedere nella Dissertazione della Libreria di S. Marco del sig. d Jacopo Morelli, stampata in Venezia nel 1774 in cui con molta esattezza ed erudizione non ordinaria ha rischiarato questo argomento. Emanuel Filiberto duca di Savoia, come in ogni altra cosa, così in questa ancora diede a conoscere la grandezza delle sue idee e la nobiltà del suo animo. Girolamo Campeggio TiRÀiioscm, Voi X. 22