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364 LIBRO rara copia di pietre incise e scolpite, e di antiche medaglie, che tuttora, benchè dopo tante vicende, conservasi in questo museo Estense. Non abbiam monumenti che ci mostrino chi fosse tra essi il primo a formarlo. È assai probabile che Borso e Leonello ed Ercole I cominciassero a far ricerche d antichità j ed è certo che a tempi di Ercole II erane già raccolta gran copia. Ne abbiamo un saggio nel Catalogo delle antiche medaglie d’oro, ch erano presso a quel duca, fatto da Celio Calcagnini, che si ha in un codice di questa biblioteca. Il lor numero giunge fin presso a novecento j ed è verisimile che non solo di tali medaglie essi fossero andati in traccia, ma che vi avessero aggiunte quelle di argento e di bronzo, delle quali parimente si vede tuttora in questo museo un assai ragguardevol numero. Già abbiam veduto poc’anzi che i duchi di Savoia ancora aven preso diletto di tali ricerche, e che la loro biblioteca era da ogni parte ornata di bellissimi monumenti. La corte ancor dei’ Gonzaghi videsi in ogni parte adorna di antichità, come si è dimostrato parlando del favore di cui que’ principi onoraron le scienze. Fra essi però si distinse singolarmente Cesare Gonzaga signor di Guastalla, che a niuno dei’ principi del suo tempo fu inferiore nel coltivare e nel protegger le lettere. Nel copioso carteggio di questo principe, che tuttor si conserva in Guastalla, veggonsi moltissime lettere a lui scritte in Roma tra il 1562 e il 1567 da Girolamo Gali mberto vescovo di Gallese, di cui valeasi Cesare nel raccogliere le antichità. In esse quasi