Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 1, Classici italiani, 1824, X.djvu/420

Da Wikisource.

4oC> LIBRO ancora la gloria di esser tra’ primi a dare alla Chiesa dotti e valorosi apologisti de’ sagri suoi dogmi. E il primo di essi fu Ambrogio Fiandino napoletano, vescovo lamocense e suffraganeo di Mantova, e a questa dignità sollevato nell an 1517 (Ossinger. li ibi. August. p. 341). Egli era stato prima maestro de’ conti Landi in Piacenza nel i5o3 (Elssìus Encomiasi Angus tiri. p. 46, 47)? ed erasi esercitato con somma lode nell’apostolica predicazione e se ne hanno in fatti alle stampe i Sermoni in lingua latina per rAvvento e per la Quaresima. Ei fu in Mantova uno de più forti avversarj del Pomponazzo, di cui diremo nel capo seguente, e contro di lui pubblicò un libro sull" Immortalità dell’anima, stampato in Mantova nel 1519. E innoltre un’ apologia pro Alexandro Aphrodisaeo de fato contra Petrum Pomponatium, scritta nello stesso anno, se ne conserva nella libreria degli Agostiniani di Mantova, oltre la copia che ne rammenta il P. Ossinger come esistente in Ventimiglia. Anzi, come avverte il ch P. Giacinto della Torre lettore agostiniano, alla cui gentilezza ed erudizione, come ne’ precedenti volumi, così in questo ancora mi protesto debitore delle notizie concernenti gli scrittori di quest’Ordine, in altre opere ancora non lascia il Fiandino passare occasione alcuna di mordere il Pomponazzo, cui chiama per ludibrio Peponatium senem de li rum, hominem maledi cimi, patriae vituperium, ec. Più giusta e più ragionevole fu la guerra da lui mossa a Lutero, contro cui tre opere scrisse, benchè niuna di esse abbia veduta la luce. La prima è