Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 1, Classici italiani, 1824, X.djvu/525

Da Wikisource.

SECONDO 5 1 1 nel marzo del i565 il dichiarò cardinale, mentr’egli era nunzio in Polonia; e quanto alta stima avesse di lui il re Sigismondo Augusto, il dichiaran più lettere di quel sovrano, pubblicate dal P. Lagomarsini (Pogian. Epist t. 4, p. 20, ec.). Pio V non fece minor conto delle virtù e de’ talenti del Commendone, e lo adoperò egli pure in legazioni e in affari di grande importanza. Ma Gregorio XIII parve mal prevenuto contro di lui; e il Commendone sotto questo per altro sì saggio e sì virtuoso pontefice non solo visse dimenticato, ma fu ancora esposto a vessazioni e a molestie, finchè ritiratosi a Padova, ivi morì, come credesi, di rammarico a’ 25 di dicembre del 1584 Questo è un di que’ punti di storia che probabilmente non saran mai rischiarati abbastanza; perciocchè gli scrittori di que’ tempi ne parlano diversamente. Gli amici e i famigliari del Commendone ne incolpano il pontefice e il cardinale Farnese, da cui si vuole,che Gregorio si lasciasse condurre, come si può vedere presso il Graziani, che a lungo espone tali vicende del suo padrone, e cel rappresenta come ingiustamente preso di mira ed oppresso. Al contrario, i seguaci e gli ammiratori di Gregorio XIII ci destan qualche sospetto intorno al procedere del Commendone, e cel rappresentano come cagione a se stesso delle sue traversie, A 25 di Dicembre, dice il P. Maffei (Ann. di Gregor XIII, ì. i3, il. 12), in Padova finì i suoi giorni Gianfrancesco Commendone creatura di Pio IV', e Cardinale come di molti meriti, così di gran fama, e anco più memorabile, se avesse,