Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 1, Classici italiani, 1824, X.djvu/535

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SECONDO 5^1 nc ignori l’anno, ch’ ei fu onorato da Leon X. del titolo di cavaliere Zeno, Lett, al Fontan. p. 19C) (*), e die fin dal 1524 viaggiò in Francia (Zeno, Lett. t. 3, p. 46), e che in Francia fu parimente con Giulio Camillo, cioè circa il 1530 (ivi, p. 206). Egli servì ancor qualche tempo al duca di Ferrara, ove conosciuta la celebre Tullia d Aragona, divenne uno de più fervidi amatori della medesima e la celebrò colle sue rime (Muzio, Lett. p. 197). Il qual amore però egli ci assicura, che, come da virtù era nato, così per virtù si disciolse: l'irta ad amarvi m indusse; virtù mi tenne lungamente nella dolcissima vostra conversazione, et virtù me ne fece ritrarre, che così conveniva alvostro et al mio honore (Avvert, morali, p. 146, ed. ven. 1574). Egli aggiugne che il duca di Ferrara inviollo a Milano, e forse fu in quella’occasione medesima che dopo aver in Milano passati più mesi, trasferissi poscia a Roma: A Milano dunque, dice egli (fiu zio, Lett p. 27), ho io Jnlto il s'orno e la primavera, et parte della state, et poi nuovi fastidi mi hanno balestrato a Roma, là dos'c venendo ho cavalcato per soli ardentissimi, et ci sono arrivato negli ultimi giorni di Luglio, al tempo che questo aere è pestilenziosissimo. La lettera non ha data 5 ma il Muzio racconta ivi la destinazione di Pier Paolo Vergerio a nunzio di Allemagna, la tragica morte allora avvenuta di Aurelio fratello (*) La Bolla con cui Leon X eresse i cavalieri «li S. Pietro, è segnata XIIJ Cai. slugusti an. i5ao, e vedesi in essa tra' cavalieri nominato il Muzio.