Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 1, Classici italiani, 1824, X.djvu/552

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538 LIBRO di Cristoforo Zanclii fratelli. Girolamo nacque a 2 di febbraio del 1516 in Alzano, terra assai ragguardevole del Bergamasco, ove Francesco suo padre qualche tempo prima erasi ritirato. Il frequente conversar ch’ egli faceva con Basilio, con Grisostomo e con altri parenti che avea tra’ Canonici regolari, lo determinò a prendere il loro abito, e circa 19 anni visse tra loro. La fuga di Pietro Martire, e poi quella del Martinengo, dei’quali aveva già cominciato a gustar le opinioni, lo indusse a seguir le loro pedate e fuggito dall’Italia prima in Ginevra, poi in Strasburgo, indi in Chiavenna, e finalmente in Heidelberga, visse leggendo comunemente dalla cattedra le sacre lettere fino al i5()o che fu l ultimo di sua vita. Il nunzio Zaccaria Delfino ebbe nel i5(h qualche speranza di ridurlo al seno della cattolica Chiesa, e più volte venne a segrete conferenze con lui. Ma quella difficoltà che un uom celebre nel suo partito pruova nel confessarsi ingannato, ritenne il Zanchi ne"1 suoi errori (Paila vie. Stor. del Conc, di Trento, l. 15, c. 10). Quanta fosse la stima di cui egli godeva tra' Protestanti, si scuopre abbastanza dall" affermare che fece un di essi, cioè Giovanni Sturmio, che se il solo Zanchi si mandasse a disputare contro tutti i teologi radunati nel concilio di Trento, la loro setta sarebbe stata in lui solo abbastanza sicura: De doctrina dicam absque comparatione: vetum hoc solum dico, minime me pro Religionis causa sollicitum fore, si vel solus Zanchius cum Patribus, qui Tridenti sunt, in Concilio colere tur disserere