Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 2, Classici italiani, 1824, XI.djvu/209

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SECONDO 809 a Emilio Probo; del qual comento fa menzione egli stesso nelle sue Miscellanee (l. 4, c. 15). Il Dupin ci dà un lungo estratto di un’ altra opera del Maggi, intitolata de Mundi exustione, et de die Judicii, da me non veduta, ma da lui assai commendata per l eleganza e per la dottrina con cui è scritta (Bibl. des Aut. eccl. t. 16, p. 110,ec.) A ciò deesi aggiugnere la prefazione e l’ argomento de’ libri de Fato di Giulio Sirenio, stampati in Venezia nel 1565, e una narrazione latina della Vita di Paolo IV, stampata poi da Antonio Caraccioli ne’ Monumenti della Vita di quel pontefice. Anche la poesia italiana fu coltivata dal Maggi, e abbiamo I cinque primi Canti della guerra di Fiandra di M. Girolamo Magi d Anghiari dati in hu'c da Pietro Aretino, e stampati in Venezia nel 1551, opera non conosciuta dal Quadrio, il qual fa menzione solo di un sonetto (t. 2, p. 255) ch’egli attribuisce a un Girolamo Maggi bolognese. Le opere De constructione pontis Caesaris, e De Gigantibus, che il Niceron gli attribuisce, sono estratte dalle sue Miscellanee. Ma l’opera per cui principalmente deesi qui onorevol luogo al Maggi, fu quella Della Fortificazione delle Città, stampata, come si è detto, congiuntamente a quella del Castriotto nel 1564 > e I10* separatamente coll’aggiunta di alcuni discorsi nel 1584 Del merito di essa parleremo tra poco. Qui deesi frattanto avvertire che nella dedica ch’ ei fa di quell opera al re Filippo II, ei fa menzione di un’altra che avea prima composta Degli ingegni e secreti militari, la qual dice di aver mandata al duca