Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 2, Classici italiani, 1824, XI.djvu/293

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SECONDO Slj3 apostala dalla cattolica Religione, e rifugiato perciò in Basilea, ov esercitò lungamente la medicina, e vi morì nel 1568 in età di 52 anni, oltre alcune opere mediche, pubblicò nel 1563 un libro intitolato De Medicinae et rei herbariae origine, progressu et utilitate, etc. Più ampie notizie di questo scrittore ci dà il Gerdesio (Specim. Ital. ref, p. 274), da cui per errore è detto Grataloro (a). Un numero assai maggiore d’illustratori di questa scienza si può vedere presso i compilatori delle Biblioteche botaniche, e singolarmente in quella più di tutte copiosa dell’ eruditissimo Alberto Haller. Io son pago di averne accennati, come per saggio, alcuni de più illustri. Aggiungansi a ciò gli orti botanici da alcuni privati formati nelle lor case, come dal senator Priuli in Venezia, da Giulio Moderato speziale in Rimini, da Vincenzo Montecatino in Lucca, da Sinibaldo Fieschi in Genova, da Vincenzo Pinelli in Napoli e da Gaspare Gabrielli in Padova, i quali si accennano dal detto Haller (Bibl. Botan. t. 1, p. 266). E poteva egli ancora far menzione di quello che Scipione Simonetta avea in Milano, di cui fa una lunga descrizione il Taegio, annoverando le rarissime piante e i fiori e le erbe che vi avea raccolte; e dicendo ch egli mandava ne più lontani paesi uomini esperti a farne scelta, e che de’ tesori in quel suo orto racchiusi (<i) Del Grataroli ha poi scritta più esattamente la \ ita il sig. co. cavalier Giambatistn Gnllizioli, stampala in Bergamo nel 17B8, a cui va aggiunto un diligente catalogo delle opere da lui pubblicale.