Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 2, Classici italiani, 1824, XI.djvu/415

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SECONDO I o 15 dire però, che il Borgarucci non trovasse alla corte di Francia tutto ciò di che egli lusingavasi per avventura, perciocchè ne fece ritorno a Padova l' anno seguente. Di lui e delle opere mediche e anatomiche da lui pubblicate leggasi il co Mazzucchelli (Scritt. it. t. 2, par. 3. p. 1717). Verso il tempo medesimo passò in Francia Leonardo Botalli astigiano, e vi trovò miglior sorte; poichè ottenne l’ onore di esser medico prima del duca d’Alençon, e poi del re di Francia Arrigo III Egli ebbe grandi contese con alcuni medici francesi intorno all’ uso di aprir la vena agl' infermi. Esso rimiravasi in Francia come, dannoso, e da usarsi soltanto in pochissimi casi. Il Botalli al contrario n era promotor dichiarato, e quasi ad ogni malattia avrebbe voluto ordinarlo. Quindi più libri vennero alla luce, altri del Botalli medesimo a difesa della sua opinione, altri di altri medici, quali a favore, quali contro di esso, ne’ quali, come suole avvenire, cadendo amendue le parti ne due opposti estremi, discostavansi dal vero amendue. Giovarono nondimeno le opere del Botalli a renderne in Francia l uso assai più frequente che prima non fosse, e a toglier l’orrore che molti ne aveano, come colla testimonianza degli scrittori francesi pruova il sopraccitato co Mazzucchelli (ivi, p. 1868) che di queste e di altre opere anatomiche, mediche e chirurgiche del Botalli ci dà un esatto catalogo. Di esso parla ancora, ma non molto vantaggiosamente, M. Portal (l. c. p. 559, ec.), il quale giustamente riflette, dopo altri scrittori, che a torto il