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Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 2, Classici italiani, 1824, XI.djvu/417

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SECONDO 1017 avviene talvolta, la felicità con cui avea cominciato, non lo accompagnò costantemente, e sugli ultimi anni gli venne meno quell alta stima ch’ erasi ne primi acquistata. Checchessia però della pratica, le opere da lui pubblicate gli ottennero molto nome. Esse però sollevarono ancor non pochi contro di lui; perciocchè parve ch’ egli avesse preso singolarmente di mira Galeno, cui non lascia in fatti di riprendere e di mordere troppo aspramente a qualunque occasione gli si faccia innanzi. Di ciò e di altre cose appartenenti a questo celebre medico più diffuse notizie si posson leggere presto il co Mazzucchelli (l. c. t. 1, par. 2, p. 1038), il quale riporta ancora l’onorevole iscrizione onde ne fu ornato il sepolcro, e accenna gli elogi che ne han fatto molti altri scrittori (a). In Lione parimente fu un altro medico italiano, e fiorentino di patria, di cui si fa menzione da Jacopo Dalechampio in una sua lettera a Pier Vettori, scritta da Lione al 1 di marzo del 1583: Paulo Minut io rive tuo Medico heic celebri utor perquam familiari ter (Cl. Viror. Epist. ad P. Victor, t. 2, p. 155). Ma questi che qui è detto Minuzio, nella risposta del Vettori è detto Mini (Victor. Epist.. p. 217); e io credo perciò, ch’ei sia quel Paolo Mini di cui e delle cui opere parla il P. Negri, e se ne fa ancora menzione nelle (<7) Dell1 Argenterie» poc’anzi morto si fa onorrvol menzione nelle Poesie altrove rammentate in Inile della Accademia Pnpinianea, stampate in Torino nel r>75, e nell’opuscolo di Anastasio Germonio, intitolalo Pomeridia mie Se ss ione s, rii pure stampato nel 1 jSo.