Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 2, Classici italiani, 1824, XI.djvu/494

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1094 LIBRO deir amena letteratura, e rammenta i dolci ed eruditi discorsi che insieme tenevano (P. Vi et. Epist. l. 9, p. 197); e innoltre tre lettere al medesimo scritte da Giulio Poggiano (Pogian. Epist. t. 1, ep. 124 125 126), il quale in un’ altra di lui parlando dice: Albertus Bolognettus, qui non modo in juris civilis sed in philosopfiiae p me terra studiisy magna cum laude quotidic versa tur, saepissi/ue dat ad me Rononia eleganti s sì mas lite ras (ib. ep. 110). Girolamo Boccadiferro fu nipote di quel Lodovico, di cui parlato abbiam tra' filosofi. Dopo ottenuta la laurea nel 1577, lesse per due anni le Istituzioni in Bologna, e poscia sostenne per ben 42 anni la cattedra ordinaria di legge con sì gran fama, che meritò straordinarii encomii nell’età di soli 30 anni, e che nel 1.598, mentre ardevano le quistioni intorno all’ immunità ecclesiastica fra il Cardinal Federigo Borromeo e i regii magistrati di Milano, egli insieme con Guido Panciroli, di cui diremo tra poco, fu dal pontef Clemente VIII scelto giudice in quella causa, e dal pontef stesso n ebbe in premio una medaglia d'oro. Morì in età di 71 anni nel 1623; e il sopraccennato co. Mazzucchelli, che ne ragiona più a lungo (l. c. p. 1371), accenna gli elogi che ne han fatto molti scrittori, e ci dà il catalogo delle molte opere da lui composte, e delle quali non si ha alle stampe che un tomo di Consulti legali. XIX. Io mi affretto ad uscire da questo argomento, e perciò di alcuni altri accenno soltanto alcune brevi notizie. Gioachino Scaino da Salò fu un de’ più illustri, e ne è testimonio