Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 3, Classici italiani, 1824, XII.djvu/147

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tekzo i ngi) erano necessari, c si lasciò a posteri la gloria di sollevarlo da’ fondamenti. E lo stesso dee dirsi della storia degl'imperadori romani, perciocchè appena merita di essere qui rammentata quella che di essi ci diede Antonio Cecca rei li ila Foligno nel 1590. Lasciando dunque questa materia, che non ci dà argomento di molta gloria all Italia, passiamo a quelli che non paghi della storia de’ tempi antichi, scesero, quai più, quai meno, fin a’ moderni, dandoci storie generali. Anche in questo genere nondimeno non abbiam cose di molto valore. Uno de’ primi in questo secolo a intraprendere tal lavoro fu Marco Guazzo, nato in Padova di padre mantovano e di donna veneziana (V. Zeno, Note al Fontan t. 2, p. 229), di cui si stampò in Venezia nel 1553 La Chronica dal principio del mondo fino a questi tempi) oltre la Storia partì colar delle cose avvenute dal 1524 al 1540 continuata poi fino al i544> c l;* Storia della venuta e partita d Italia di Carlo VIII, e quella delle guerre fatte co’ Turchi. Giovanni Tarcagnota natio di Gaeta, ma oriondo della Morea, e di famiglia g'à imparentata co’ Paleologi, ma costretta poi per le sinistre avventure a ricoverarsi in Italia, ci diede egli pure una Storia del Mondo dal principio sino al 1513, continuata poi da lui stesso, e da Mambrino Roseo e da Bartolommeo Dionigi da Fano fino al 1606 (ivi p. 225). La Cronologia universale dalla Creazione di Adamo fino al 1581 di Girolamo Bardi nobile fiorentino, prima monaco camaldolese, poi prete secolare, e autore di più altre opere storiche (V. Mazzucch. t. 2,