Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 3, Classici italiani, 1824, XII.djvu/287

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TERZO!43<| accuse che ad alcune delle sue opere venivano apposte. La qual apologia però è cosa assai debole, e poco può appagare chi ben conosce i difetti dell’ opere da lui composte. Le Metamorfosi son dedicate a Madama Diana di poitiers Duchessa di Valentinoy; e il Simeoni accenna la sua servitù havuta tanto tempo alla Corte di Francia, dolendosi però insieme di non avere fin a hora ricolto alcun frutto delle mie fatiche, come hanno fatto molti altri forse di me. o più prosuntuosi o più ignoranti. Cercò egli dunque nuovo padrone e l'an 1560 dedicò al duca di Savoia Emanuel Filiberto le Sentenziose Imprese insieme col Dialogo Pio, stampate in Lione. Le imprese sono parte del Simeoni medesimo, parte tratte da quelle del Giovio, e a ciascheduna il Simeoni soggiugne quattro versi italiani che ne spiegano il senso e il motto. Nella dedica ei ripete le consuete sue doglianze sulla mancanza de’ mecenati, e si lusinga di averlo finalmente trovato in quel duca, come più chiaramente dice ne’ versi posti sotto alla sua impresa al principio del libro: Sin qui cercando huom pio, prudente et giusto, Giacciuto sono in torbida proce Ibi; Itor lieto sorgo, che, cangiata stella, Ho ritrovato Emanuello Augusto. Gli scrittori fiorentini narrano che veramente il Simeoni entrò allora al servigio del duca Emanuel Filiberto, e che in esso mantennesi fino alla morte, la qual però non ci sanno essi dire quando accadesse, nè io trovo monumenti o indicii che ce lo additino. Certo par ch’ ei