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Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 3, Classici italiani, 1824, XII.djvu/453

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TERZO i6o5 nel ìjicco, «lai Poliziano suo maestro, e da quel frate Urbano di cui ora diremo, e nella quale ei raccolse in ordine alfabetico tutti i precetti grammaticali tratti dagli antichi gramatici greci, e che perciò fu lodata da tutti i più eruditi nella greca letteratura, molti de’ quali ancora ne fecero uso ne' libri loro. La seconda fu una traduzione di Apoftegmi da lui raccolti da molti scrittori greci, e stampata la prima volta in Roma nel 1517, e poscia altre volte. L'ultima e la più celebre fu il suo copiosissimo Dizionario greco, pubblicato dapprima in Roma nel 1523, e indi molte altre volte dato di nuovo alla luce, e anche in questo secolo, cioè nel 17 1 a? ristampato, della (qual edizione si parla nel Giornale de’ Letterati d’Italia (t 19, p. 89), e a questa occasione si danno ivi esatte notizie della vita e dell’opere del Favorino da me qui compendiosamente ristrette. Il primo Lessico greco che si fosse veduto in Italia, era stato quello di Giovanni Crestone, di cui si è detto a suo luogo (t. 6, par. 3). Ma esso, come suole avvenire de primi saggi, era scarso e mancante, e perciò quello del Favorino fu avuto in conto del primo che uscisse in pubblico, e lodato molto da’ dotti, come si può vedere dalle loro testimonianze raccolte nel suddetto Giornale, benchè pure sia vero che anche in questo Dizionario sien corsi non pochi errori, nè era allor possibile Pevitarli nell'immensa fatica che una tal opera seco portava. Il Favorino in premio di questi suoi studi fu prima fatto arciprete di Caldarola nel ducato di Camerino, poscia nel 1514 vescovo di Nocera, la qual