Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 3, Classici italiani, 1824, XII.djvu/483

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TERZO l635 Poliziano c di Marsilio Ficino, dichiarato poscia da Leon X suo famigliare, onorato della carica di prefetto della biblioteca Vaticana, destinato a trasportar da essa in Castel S. Angelo le più antiche pergamene, delle quali ancora compilò l Indice pubblicato dal P. Montfaucon (Bibl. Biblioth. t. 1, p. 202), e morto in età di cinquant’ otto anni a’ 27 di luglio del 1519, tradusse in latino e diè alle stampe più opere di Eusebio di Cesarea, di Olimpiodoro, di Teodoreto e di altri, delle quali versioni e di altre opere di questo dotto scrittore si ha un esatto catalogo presso il conte. Mazzucchelli, il quale diligentemente ancora ne ha tessuta la Vita (Scritt. ital. t. 1, par. 1, p. 50, ec.). Le Storie di Tucidide e di Senofonte vennero in lingua italiana tradotte da Francesco di Soldo Strozzi, e stampate la prima nel 1545, la seconda nel 1550. In questa seconda egli aggiunse la nota di 144 passi ne’ quali la traduzione fattane dal Domenichi dovea esser corretta. Nella prima ei dice di essere stato aiutato da M. Sylvestro Macchia da Fuligno, huomo non meno esercitato negli studi della Lingua Greca, che della Latina, e dal dotto M. Jacopo Laureo da Udine, giovane gentilissimo, nutrito et allevato del continuo negli esercizi della lingua Greca, nella quale egli è così pronto, come si sia ciascheduno nella sua materna. Di questo Jacopo Laureo abbiam tre lettere a Pier Vettori, scritte da Venezia nel 1549 e nel 1550 (Cl Viror. Epist. ad P. Victor, t. 1, p. G(*, 77, 79); nella prima delle quali gli scrive di aver tutta la sua puerizia e la gioventù trapassata