Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 3, Classici italiani, 1824, XII.djvu/579

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TERZO 1^31 che per me esprimere, fornita che fu la cena, dove intervenne ancora l illustre Sig. Conte li ercole Bangone, et M. Gherado Spini, che appresso di quel Signore si trovava in quel tempo, ec. Ella vivea ancora nel 1561, quando Gurone a 2 di ottobre fece il suo testamento, di cui conservasi copia nell’archivio di questa nobil famiglia de’ conti Cantuti Castel vetro, ma non sappiamo fin quando continuasse ad esser tra’ vivi. Ella ebbe un figlio di nome Giulio, che dilettavasi di scriver poesie nel volgar dialetto della sua patria, e alcune Rime in esso da lui composte si leggono mss. al fine di un’edizione dell'Arcadia del Sannazzaro, fatta nel xvi secolo, ch è nella libreria degli accademici Gelati di Bologna, conservata ora presso il ch. sig. conte Giovanni Fantuzzi, e innanzi ad esse egli è detto: Missier Iuli Brtan fiol d Madonna Lucia Brtana da Muodna. Nè fu tra le dame modenesi la sola Bertana che si esercitasse nel coltivare la poesia. Più altre ne possiamo additare che con tale studio nuovo ornamento accrebbero alla lor patria. Oltre quelle della famiglia de’ Rangoni, da noi ad altra occasion nominate, fu celebre a’ suoi tempi Ersilia Cortese (a), di cui alcune Rime si hanno in una raccolta per Donne Boniane, pubblicata da Muzio Manfredi nel Fu ella figlia naturale di Jacopo Cortese, che allor vivea in Roma, fratello del Cardinal Gregorio, nata (a) Anche di Ersialia Cortese si è detto più lungamente nella poc’anzi citata Biblioteca modenese (t. 2, p. 167, ec.).