Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 3, Classici italiani, 1824, XII.djvu/588

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174° libro Carminila Scarampa, nel qual giorno ella parlò mirabilmente dell’ ufficio e del dover del poet.i Somiglianti lodi ne dice altrove il Bandello (t. 2, nov. 4» Pr(f)ì il quale ancora rammenta le dotte adunanze ch ella tenea nel giardino del suo palazzo in Milano nel borgo della Porta Comese (t. 3, nov. 9, pref.). Di essa però non trovo che si abbia cosa alcuna alle stampe. Delle altre due dame nominate poc anzi fa menzione lo stesso Bandello dedicando un’altra sua novella a Scipione Attellano: La mostrerete anco alle nostre due Muse, la signora Cecilia Gallerana Contessa (moglie di Lodovico Bergamini), e la signora Cammilla Scarampa, le quali in vero sono a questa nostra età due gi'an lumi della lingua italiana (t. 1, nov. 3). Alla Scarampa egli dedica un’altra delle suddette Novelle (ivi, nov. 13), ove dice di esser stato in Asti patria di questa dama; e più altre volte la loda altamente, or dicendola un’ altra Saffo, or facendo encomii delle Rime ch’ella scrivea (ivi, nov. 44 1 4? nnv18). Um bell’ elogio fa il medesimo autore della Gallerana: Mentre che la molto gentile e dotta signora Cecilia Gallerani Contessa Bergamina prendeva questi dì passati! acqua de* bagni d Acquario (nel Modenese) per fortificar la debolezza dello stomaco, era di continuo da molti Gentilhuomini e gentildonne visitata, sì per esser qru'lla piacevole et virtuosa Signora che è, come altresì che tutto il dì i più elevati e belli ingegni di Milano, e di stranieri, che in Milano si trovano, sono in sua compagnia. Quivi gli huomini militari dell' arte del