Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 3, Classici italiani, 1824, XII.djvu/625

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TERZO 1777 averne un distinto catalogo, all'opera del conte Mazzucchelli. Nella poesia italiana egli è uno de’ primi, e ne’ versi sciolti principalmente pochi l uguagliano. In essa ancora ei volle essere ri trovatore di nuovi metri, e nel suo Lauro, scherzo giovanile, ci diè il saggio di versi di 14 e di 18 sillabe, e in questi secondi egli scrisse il poema del Diluvio universale. Ma l'esempio del Baldi non fu seguito, ed ebbe la sorte medesima che han sempre avuto, e che probabilmente avran sempre, le nuove fogge de versi. Vuolsi qui avvertire che l’edizione del Lauro, fatta in Pavia nel 1600, non è già, come ha creduto il conte. Mazzucchelli, una ristampa, ma la prima edizione j il ebe chiaramente raccogliesi dalla dedica segnata da Guastalla al primo di giugno del detto anno, e ch'ella è appunto quel volume di Rime scritte ad imitazione degli antichi poeti toscani, di cui alcuni ragionano come di opera del Lauro distinta. La poesia però non fu il principale studio del Baldi, il quale coltivò ancora con grande impegno le matematiche. La traduzione italiana delle Macchine semoventi di Erone Alessandrino, e la latina della Belopoeca di Erone Ctesibio, il trattato latino sugli Scamilli di Vitruvio, e il Lessico Vitruviano colla Vita di questo famoso architetto, e le Esercitazioni sulla Meccanica di Aristotele, son pruova del! molto progresso che in tali studi avea egli fatto; e un altra pruova ancora ne diede nella Cronica de Mattematici, che fu stampata in Urbino nel 1707, la qual però non è che il compendio di un’ altra assai più vasta opera