Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 3, Classici italiani, 1824, XII.djvu/676

Da Wikisource.

1828 unno XLU. Dopo aver parlato dell' Orlando furioso, appena io ho coraggio di rammentare altri poemi di tal natura, quai sono il Danese Uggieri di Girolamo Tromba da Nocera, la Morte del Danese di Casio da Narni, la Morte di Ruggiero di Giambattista Pescatore da Ravenna, l'Anteo Gigante, e i Trionfi di Carlo Magno di Francesco de' Lodovici veneziano, e moltissimi altri romanzi in ottava rima, dai’quali fu in questo secolo innondata l'Italia. L'applauso con cui fu accolto il Furioso dell'Ariosto, accese in molti il desiderio di rendersi somigliantemente immortali; e la facilità dello stile con cui esso è disteso, fece che col desiderio nascesse ancor la speranza di pareggiarlo. E forse alcuni si persuasero che le lor fatiche fossero meritevoli di ugual sorte. Ma la saggia e imparziale posterità ha deciso contro di essi. L’ Orlando furioso forma ancora le delizie e l'amore de’ più leggiadri ingegni, e gli altri poemi si giacciono tra la polvere, e servono solo di pascolo agli oziosi amatori degl'insipidi e mal tessuti romanzi. Due soli mi sembran degni di essere fra l’ignobile turba distinti alquanto. Il primo è il famoso Teofilo Folengo, di cui abbiam l Orlandino, stampato la prima volta in Venezia nel 1526, sotto il nome di Limerno Pitocco da Mantova, poema burlesco pieno di piacevoli fantasie e di poetica vivacità, ma degno di biasimo per le sozzure di cui l’ ha imbrattato. Dell' autor di esso ci riserbiamo a parlare nel capo seguente. L'altro è l’Angelica innamorata, del conte. Vincenzo Brusantini ferrarese. che venne la prima volta a luce nel 1550 in Venezia, c clic comunque